L'eiaculazione precoce è un comune disturbo sessuale maschile che si caratterizza per una difficoltà stabile e persistente nel controllo dell'eiaculazione, tale da essere causata da una minima stimolazione e spesso prima che la partner abbia raggiunto l'orgasmo.

Non esiste un tempo per classificare quando questa sia patologica ma è possibile definirla tale quando i suoi tempi inficiano la qualità e la soddisfazione del rapporto eccetto nei casi in cui questa avvenga ancor prima della penetrazione o alcuni secondi dopo che questa sia avvenuta.

É spesso presente nei giovani che iniziano la loro esperienza sessuale e tende a regredire spontaneamente nel tempo oppure con gli anni (definita secondaria); in questo caso la causa può avere una componente emotiva oppure organica (per esempio prostatiti).

Raramente può essere data da anomalie anatomiche, come la brevità del frenulo.

La diagnosi di questa patologia viene fatta dall'andrologo che sulla base dell'anamnesi raccolta e dalla visita può suggerire la migliore strategia terapeutica.

La figura dell'andrologo ha un ruolo fondamentale nella diagnosi e nella terapia, che può non essere solo medica, ma anche comportamentale perché se non affrontato questo disturbo alla lunga può inficiare sull'autostima della persona e sull'integrità della coppia stessa.

Se si escludono patologie organiche e anomalie anatomiche, l'approccio terapeutico deve interessare la coppia, che inizialmente viene coinvolta dallo specialista nell'eseguire esercizi di "rieducazione" alla sessualità supportati, qualora ce ne fosse bisogno, anche da figure come lo psicologo e il sessuologo.

Qualora non sufficiente è possibile usare una terapia topica con anestetici o sostanze ritardanti che possono sì rallentare l'eiaculazione ma talvolta a spese del piacere provato o del mantenimento dell'erezione.

Esiste una terapia orale mirata che può essere assunta prima del rapporto al bisogno ma che se assunta cronicamente non garantisce una risoluzione del problema.