L'uretere è il tratto dell'apparato urinario che consente il passaggio di urina dal rene alla vescica.
I calcoli possono dal rene scendere lungo l'uretere durante il loro tentativo di espulsione e, a seconda della loro grandezza causare un’ostruzione della via urinaria con insorgenza di colica renale, dilatazione della via escretrice e nei casi più grave possono causare iperpiressia fino all'urosepsi e insufficienza renale acuta.
La clinica si manifesta con algia lombare che può irradiarsi fino ai genitali esterni omolaterali, urine brunastre e maleodoranti,nausea, vomito, febbre fino ad un peggioramento della funzionalità renale e degli indici di flogosi.
L'imaging per la diagnosi è, in prima battuta, l'ecografia dell'apparato urinario che può evidenziare la dilatazione della via e in certi casi anche la litiasi; qualora questa non sia dirimente sarebbe opportuno fare una tac senza mezzo di contrasto che permette di valutare con maggiore accuratezza il tipo di dilatazione e la sede e grandezza della litiasi.
La terapia per la litiasi ureterale può essere: medica o chirurgica.
Quella medica prevede antidolorifici, alfalitici a scopo espulsivo se la litiasi è nella parte terminale dell'uretere e se è di dimensioni tali da permetterne l'espulsione spontanea. In caso di febbre o peggioramento degli indici di flogosi è opportuno somministrare al paziente opportuna terapia antibiotica.
Per evitare che il calcolo possa aumentare di dimensione o favorirne la sua frammentazione è possibile utilizzare citrati che inibiscono un'ulteriore crescita.
Qualora la terapia espulsiva sia infruttuosa o la sede e la dimensione dell’alitiasi non permettano un approccio medico è possibile valutare il trattamento chirurgico o la litotrissia extracorporea.
Quest'ultima per le litiasi ureterali viene fatta solo in casi selezionati di litiasi a seconda della sede e delle dimensioni perché spesso può essere infruttuosa.
Il trattamento chirurgico principe è invece l'ureteroscopia con litotrissia della litiasi. Tale tecnica prevede un approccio endoscopico e mediante lo strumento si incannula l'uretere fino a raggiungere il calcolo, successiva frammentazione dello stesso con laser e asportazione dei frammenti litiasici.
Al termine dell'intervento viene posizionato uno stent ureterale che favorisce nei giorni successivi alla procedura l'espulsione di eventuali frammenti. Tale stent viene rimosso in regime ambulatoriale mediante cistoscopia o dal paziente stesso alcune settimane dopo la procedura.
Nel caso in cui il paziente venga valutato in regime d'urgenza per urosepsi sarebbe più indicato solo disostruire la via urinaria mediante stent ureterale (e se non possibile mediante posizionamento di nefrostomia) e non appena la situazione settica viene controllata procedere in un secondo tempo al trattamento chirurgico.